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27 OTTOBRE 2018

Procreazione medicalmente assistita, relazione al Parlamento 2018
AUTORE DOTT. ANDREA DELBARBA

Il 28 giugno 2018 è stata ufficialmente depositata la Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione medicalmente assistita (PMA), relativamente all’attività di centri PMA nell’anno 2016 e all’utilizzo dei finanziamenti (art. 2 e 18) nell’anno 2017.

  • Sono i centri pubblici e privati convenzionati ad effettuare il maggior numero dei trattamenti di fecondazione assistita nonostante i centri PMA privati siano in numero superiore a quelli pubblici.
  • Considerando tutte le tecniche di PMA (omologa ed eterologa), sia di I livello (inseminazione), che di II e III livello (fecondazione in vitro), dal 2015 al 2106 sono aumentate le coppie trattate, i cicli effettuati e i bambini nati vivi. Aumento fondamentalmente correlato alla fecondazione eterologa e alle tecniche omologhe con crioconservazione di gameti.
  • Si conferma l’aumento progressivo delle donne con più di 40 anni che accedono a queste tecniche (dal 35,2% nel 2016, al 20,7% nel 2005). Resta costante l’età media delle donne che si sottopongono a tecniche omologhe a fresco: 36,8 anni. Nella fecondazione eterologa l’età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (41,4 anni) e minore se la donazione è di seme (35,2). La maggiore età di chi accede all’eterologa femminile (rispetto all’omologa) sembra indicare che questa tecnica sia scelta soprattutto per infertilità fisiologica, dovuta appunto all’età della donna, e non per patologie specifiche. Una delle variabili che maggiormente influisce sul buon esito dell'applicazione delle tecniche di fecondazione assistita è l'età della donna. All’aumentare dell’età, infatti, il rapporto tra gravidanze ottenute e cicli iniziati subisce una progressiva flessione mentre il rischio che la gravidanza ottenuta non esiti in un parto aumenta. I tassi di successo diminuiscono linearmente dal 23,9% per le pazienti con meno di 35 anni al 4,5% per quelle con più di 43 anni.
  • Le percentuali di successo delle tecniche omologhe restano sostanzialmente invariate: se si considera come indicatore la percentuale di gravidanze ottenute su cicli iniziati, per le tecniche di I livello si ha un valore del 10,9% (era 10,5% nel 2015), per le tecniche di II e III livello diminuisce la percentuale di gravidanze per ciclo a fresco (da 18,2% nel 2015 a 17,3% nel 2016), aumenta per le tecniche da scongelamento di embrioni (da 26,2% a 27,5%) mentre diminuisce per le tecniche da scongelamento di ovociti (da 16,6% a 16,3%).


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