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3 Settembre 2019

La collaborazione tra professionisti nella disforia di genere

autore Dott. Daniel Michael Portolani

Ho sempre creduto nella collaborazione sincera e proficua tra professionisti come base solida per la gestione integrata del paziente affetto da disforia di genere ed è per questo che accolgo con piacere il contributo di un amico psicologo psicoterapeuta esperto della materia. L’obiettivo è quello di semplificare la comprensione del problema e l’attuazione di percorsi di cura mantenendo vive le singole specificità. Buona lettura.

Dott. Daniel Michael Portolani, Psicologo psicoterapeuta, specialista in Psicoterapia Cognitiva Neuropsicologica, Docente in Psicologia LGBTQ+ presso SLOP (Scuola Lombarda di Psicoterapia), Responsabile Area LGBTQ+ presso Neuropsicologia Positiva – NP+ Brescia, Moderatore gruppi AMA per adolescenti in transizione presso CREST Milano in collaborazione con Prof. Antonio Prunas.


(www.danielportolanipsicologo.it)

Come declinato negli Standards of Care (SOC) della World Professional Transgender Health (WPATH), l’accesso alla terapia ormonale per la transizione di genere è mediato dalla formulazione della diagnosi di Disforia di Genere (DSM 5) persistente e ben documentata da parte di un professionista della salute mentale (WPATH, 2012). E’ necessario inoltre compiere un preliminare screening psicodiagnostico: laddove concomitino altri problemi di salute mentale, questi devono essere affrontati contemporaneamente o preliminarmente alla terapia (Coleman, 2012).

Tuttavia, il professionista di salute mentale non si limita a fornire un nulla-osta per l’invio al medico endocrinologo: infatti, nonostante la psicoterapia non sia obbligatoria e la decisione riguardo la terapia ormonale sia in carico all’utente, lo specialista ha la responsabilità di incoraggiarlo, guidarlo ed assisterlo in una decisione consapevole e ponderata.

Lo psicologo aiuta l’utente ad essere psicologicamente preparato ed effettivamente pronto:

  • ottimizzando le risorse personali e contestuali disponibili;
  • vagliando insieme tutte le opzioni alternative o un tempo definite erroneamente “parziali”;
  • minimizzando i fattori di rischio.

Ecco perché il professionista di salute mentale può lavorare non solo con l’utente in prima persona ma con l’intero contesto relazionale, per fornire un supporto globale che consenta una buona riuscita della transizione nei suoi diversi aspetti.

Una volta effettuato l’invio all’endocrinologo, è fondamentale che si instauri una collaborazione costante e partecipata: le principali linee guida internazionali per il lavoro clinico con le persone transgender raccomandano una presa in carico multidisciplinare e continuativa, in un dialogo il cui interesse principale è il benessere dell’utente. Gli psicologi che raccomandano la terapia ormonale ne condividono la responsabilità etica e giuridica con il medico che la prescrive; inoltre, secondo i SOC WPATH, “la terapia ormonale è meglio intrapresa se associata a un’assistenza sanitaria completa, comprensiva di un approccio coordinato ai problemi psicosociali” (Feldman & Safer, 2009). Il consulto, previo consenso da parte dell’utente, dovrebbe essere periodico e progressivo, personalizzato in base alla fase della transizione e della vita della persona.

La terapia ormonale comporta cambiamenti ed effetti psico-fisici che nella maggior parte dei casi si associano a un miglioramento significativo della salute mentale: la letteratura riporta minori livelli di ansia, depressione, compromissione funzionale, psicopatologia generale e un aumento della soddisfazione corporea a un anno (Colizzi et al., 2014; Fisher et al, 2014).

Tuttavia questi effetti possono anche essere temporaneamente in contrasto con le aspettative, i suoi desideri, o semplicemente le abitudini e i modi identitari della persona. Nelle fasi di adattamento ormonale possono verificarsi sbalzi di umore che possono essere affrontati con un sostegno psicologico. Le relazioni con l’Altro e il mondo, mediate dal corpo-che-siamo, subiscono profonde trasformazioni che possono beneficiare del supporto di un professionista per un adattamento più rapido e proficuo. Anche nel campo della sessualità e dell’affettività avvengono cambiamenti che possono risultare destabilizzanti, per la persona o per la coppia, e che possono essere efficacemente affrontati con il supporto dello psicologo.

A sua volta, l’endocrinologo può aiutare lo psicologo contestualizzare i cambiamenti, le tempistiche e gli eventuali effetti collaterali della terapia ormonale, facilitando il lavoro di supporto e garantendo l’apporto di competenze professionali preziose e insostituibili.

Lo psicologo può collaborare con altre figure professionali durante la prosecuzione del percorso (il medico di base, il chirurgo, l’avvocato) nel rispetto della privacy e del consenso dell’utente, con l’obiettivo primario di fornire una presa in carico a tutto tondo che abbia il fine ultimo di massimizzare gli effetti positivi della terapia ormonale e psicologica.

BIBLIOGRAFIA

[1] Coleman, E., Bockting, W., Botzer, M., Cohen-Kettenis, P., DeCuypere, G., Feldman, J., . . . Zucker, K. (2012). Standards of care for the health of transsexual, transgender, and gender-nonconforming people, version 7. International Journal of Transgenderism, 13(4), 165-232.

[2] Colizzi M, Costa R, Todarello O. (2014). Transsexual patients’ psychiatric comorbidity and positive effect of cross-sex hormonal treatment on mental health: results from a longitudinal study. Psychoneuroendocrinology;39:65-73.

[3] Feldman, J. & Safer, J. (2009). Hormone Therapy in Adults: Suggested Revisions to the Sixth Version of the Standards of Care. International Journal of Transgenderism. 11. 146-182. 10.1080/15532730903383757.

[4] Fished, AD., Castellini, G., Bandini, E., Casale, H., Fanni, E., Benni, L., Rellini, AH. (2014). Cross-sex hormonal treatment and body uneasiness in individuals with gender dysphoria. J Sex Med 11, 709 – 719.

[5] Prunas, A. (a cura di) (2018). Varianza e disforia di genere: tra medicina, psicologia e diritto. Psichiatria & Psicoterapia, Volume XXXVII n. 1. Marzo 2018.

[6] World Professional Association for Transgender Health. Standards of care for the health of transsexual, transgender, and gender nonconforming people, seventh version. September 2011.