15 Luglio 2019
La contraffazione che non aiuta
autore Dott. Andrea Delbarba
Recentemente le autorità sanitarie spagnole hanno reso pubblici i dati riscontrati durante gli abituali controlli di routine che dimostrerebbero la presenza di IPDE-5 (Sildenafil e Tadalafil, farmaci utilizzati per il trattamento della disfunzione erettile) in 6 integratori alimentari prodotti in Cina e commercializzati da un operatore spagnolo, Marco Cordone-Spain, con sede a calle Argentina Galte III 319, El Médano (Tenerife). Mentre il Governo spagnolo ha ovviamente provveduto a proibirne immediatamente la vendita, il Ministero della Salute Italiana ha giustamente ripreso e divulgato la notizia a causa della possibilità di acquistare questi integratori online anche dal nostro Paese.
I prodotti non solo sarebbero venduti in Spagna senza le necessarie autorizzazioni all’immissione in mercato, ma recherebbero etichette fuorvianti e ingannevoli in quanto vengono citati solamente gli ingredienti naturali contenuti. Presentati come integratori a base di sostanze vegetali, in realtà risultano “contaminati” con tracce di sostanze in grado di “ripristinare” una funzione erettiva fisiologica.
Ecco la lista degli integratori segnalati dal Ministero spagnolo:
Bioacvit capsule;
Bioacvit extra forte capsule;
Torexan capsule;
Devit forte capsule;
Devit solo piante capsule;
Bull extreme capsule.
Nel comunicato del Ministero spagnolo viene giustamente ribadito come tali sostanze non possano essere assunte da qualunque individuo in modo indiscriminato in quanto esistono delle controindicazioni assolute in grado di mettere a rischio la salute degli individui. Per migliorare la sessualità di una persona bisogna innanzitutto porre una corretta diagnosi sulle cause che hanno prodotto il sintomo per poi creare un percorso di cura individualizzato, condiviso ed efficace.
Credo che questi episodi siano anche espressione di una carenza sanitaria ad oggi non ancora adeguatamente colmata. È necessario che la sanità si riappropri di questo ambito della salute investendo nella formazione dei professionisti e proponendo campagne di prevenzione e di cura che riescano a togliere il paziente dal circuito del fai-da-te, facile scorciatoia quando si è culturalmente condizionati da sentimenti di pudore, giudizio e vergogna.
In Italia il mercato degli integratori non sembra conoscere crisi. Secondo i dati raccolti da FederSalus, nel 2018 la vendita di 226 milioni di confezioni di questi prodotti ha generato 3.3 miliardi di euro. L’86% degli integratori alimentari è stato venduto in farmacia. Fenomeno che richiede norme di commercializzazione sicuramente più severe.