8 Gennaio 2019
Studio nazionale fertilità: indagine sugli adolescenti
autore Dott. Andrea Delbarba
Lo studio nazionale fertilità, promosso dal Ministero della Salute e terminato nel settembre 2018, aveva come obiettivo generale quello di raccogliere informazioni sulla salute sessuale e riproduttiva al fine di orientare e sostenere la programmazione futura di interventi a sostegno della fertilità in Italia.
Sono state realizzate indagini rivolte sia alla popolazione potenzialmente fertile (adolescenti, studenti universitari e adulti in età fertile), sia ai professionisti sanitari (pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologi, andrologi, endocrinologi, urologi, ostetriche).
In questa sede riportiamo solamente le conclusione emerse dall’indagine focalizzata sugli adolescenti. Rimandiamo al sito del ministero per l’approfondimento completo di tutte le classi di popolazione analizzate.
L’indagine è stata condotta, in ambito scolastico, con il supporto delle Regioni e dei professionisti del SSN, su un campione, statisticamente rappresentativo, di 16.063 studenti prevalentemente di 16-17 anni. Le principali conclusioni sono:
- Un’errata percezione (sovrastima) da parte dei ragazzi e delle ragazze relativamente all’adeguatezza delle informazioni in loro possesso sulle tematiche della salute sessuale e riproduttiva che nella maggior parte dei casi (89% i maschi e 84% le femmine) cercano su internet.
- Si rilevano spazi di miglioramento nella conoscenza dei seguenti aspetti: fattori di rischio/protettivi per la riproduzione (età e stili di vita); alcune infezioni a trasmissione sessuale (IST) quali epatite virale, sifilide, gonorrea, papilloma virus e clamidia; metodi contraccettivi in grado di proteggere dalle IST.
- Rimangono poco conosciuti i consultori (situazione invariata rispetto a quanto rilevato dall’indagine ISS 2010). Anche il contatto con i medici specialisti è limitato.
- Circa 1 adolescente su 3 ha dichiarato di aver avuto rapporti sessuali completi (35% dei maschi e 28% delle femmine).
I metodi contraccettivi più conosciuti sono il preservativo (99%) e la pillola (96%). - Rispetto a un’indagine fatta dall’ISS nel 2010 in merito all’utilizzo dei metodi contraccettivi, rimane stabile la percentuale di chi non usa alcun metodo (10%), mentre aumenta l’utilizzo del preservativo (77%) ma anche quello del coito interrotto (26%) e del calcolo dei giorni fertili (11%).
- La famiglia è un luogo in cui difficilmente si affrontano argomenti quali “sviluppo sessuale e fisiologia della riproduzione”, “infezioni/malattie sessualmente trasmissibili” e “metodi contraccettivi” (solo il 10% parla in famiglia di questi argomenti in maniera approfondita).
- Il 94% dei ragazzi ritiene che debba essere la scuola a garantire l’informazione sui temi della sessualità e riproduzione (ben il 60% di loro ritiene che questo dovrebbe iniziare dalla scuola secondaria di primo grado o anche prima, dato che conferma quanto già emerso nell’indagine ISS del 2010); tuttavia solo il 22% degli adolescenti vorrebbe ricevere queste informazioni dai propri docenti, mentre il 62% vorrebbe personale esperto esterno alla scuola.